![]() |
Sabine.E. Panzer: "Mio Passar Solitario" |
![]() |
![]() |
![]() |
"Memoirs of Elagabalus", "The Egg Musher" e "Mio Passar Solitario" sono state rappresentate in prima assoluta durante il festival "Sommerkonzerte im Altmühltal" nell’ Audi-Forum di Ingolstadt dall "El Cimarrón-Ensemble" il 12 Luglio, 2007.
Questo nuova opera si colloca nel solco delle opere della serie Assente composte negli ultimi cinque o sei anni. La struttura ritmica di base è derivata in gran parte da Assente III/San Pietro di Colonia: la costellazione di nove cellule tematiche sovrapposte (ciascuna di queste cellule costituisce in sé un sistema complesso e stratificato). Tutti questi strati sono eseguiti in permanenza, ma vengono realizzati solo temporaneamente in modo udibile. Eo ipso la componente inudibile ha una rilevanza di gran lunga maggiore. Per questa nuova composizione le cellule hanno subito per così dire una metamorfosi funzionale. L’attribuzione di parametri testo/struttura musicale richiede un’impronta chiaramente marcata.
In un crescendo poetico il ragazzo Elagabalus narra il proprio vissuto come dio-imperatore che ha sovvertito regole, logica, concetti artistici, religiosi e temporali: dichiarerà una sessualità totale, si dirà figlio di umani e figlio divino, pronuncerà le profezie in cui egli vede il proprio corpo morto ed il segno della propria esistenza destinata alla condanna dell’oblio. Quest’opera è la narrazione di un teatro realizzato lucido e vivente, nel quale l’ordine interiore che guida la coscienza e la conseguente azione di Elagabalus, risulta a chi è costretto a subirlo incomprensibile, criminale e terrificante. È il racconto dell’artista-dio che sopporta la propria dannazione come espiazione dei furori criminali di ogni tempo.
La scena è – con l’eccezione di una sottile striscia mediana – coperta da un velo. Questo permette di vedere la cantante, che si trova al centro, in posizione leggermente rialzata sul fondo della scena. Nella prima sezione si sente un suono di flauto e violino provenire da lontano. I due strumentisti si trovano rispettivamente a sinistra e a destra, nella parte della sala più lontana dalla scena (alle spalle del pubblico), e da quella posizione si spostano lentamente in avanti, come entrando nella zona d’ombra.
Tutti i movimenti di scena, tendenzialmente ritualizzati (come da partitura), – in parte anche la recitazione del testo – coinvolgono tutti i membri dell’ensemble. (traduzione: Alessandro Grilli) |
Eine rundherum glaubwürdige, engagierte und mustergültige Aufführung...Szenisch, stimmlich und am Instrument facettenreich und technisch brillant agiert...